Vai bello!

Anni lontani

Agenzie ippiche e ippodromi, allora

 

 

Mille e mille anni fa, nell’agenzia ippica all’epoca in via Sacco (come, d’altra parte, in quelle di tutta la penisola) si seguivano ancora le corse via telex e sugli schermi televisivi invece dei cavalli apparivano l’una dopo l’altra in una lunga e continua striscia grigia le parole con le quali dai diversi campi un ignoto cronista descriveva con le parole d’uso l’andamento delle gare.

Se all’arrivo due o più concorrenti piombavano sul palo contemporaneamente tanto che per sapere quale avesse tagliato per primo il traguardo era necessario attendere l’esito della fotografia, immancabilmente ‘Vai bello’ si faceva largo tra gli astanti offrendosi di tenere banco per una ulteriore scommessa limitata ai puledri giunti assieme a disputarsi le vittoria.

Era fatto così, ‘Vai bello’: scommetteva sempre e su tutto.

Prima di scoprirne il soprannome e ignorandone l’identità (che, del resto, non ho mai conosciuto), vedendolo in azione, avevo pensato di chiamarlo ‘Cielo’ Masterson in ricordo del personaggio, assolutamente consimile, interpretato da Marlon Brando nel divertentissimo ‘Bulli e pupe’.

Si era meritato quel particolare nomignolo per una sua altra abitudine: quella di gridare con voce tonante proprio “Vai bello” all’indirizzo del cavallo sul quale aveva puntato ogni volta che leggendo la cronaca della corsa il nome del puledro in questione veniva citato tra i protagonisti.

Che so?

Sul televisore scorreva la frase “…ed ecco a duecento metri dal palo avanzare al largo Pinco Pallino…” e subito, se Pinco Pallino era il suo favorito, si levava il fatidico urlo che, specie al trotto dove la ‘rottura’ è in agguato, poteva benissimo strozzarglisi in gola subito dopo.

Già notissimo a tutti i perditempo della città, ‘Vai Bello’ assurse addirittura ad imperitura fama quando gli occorse di stabilire un record, per così dire al di fuori dell’ambiente, record del quale, sbollita la rabbia, non finiva di vantarsi.

In auto, era stato fermato in centro città da due poliziotti che lo seguivano sulla loro ‘pantera’ e multato perché la targa del suo veicolo risultava illegibile a causa del fango che la ricopriva.

Alquanto incavolato, ripresa la marcia e svoltato l’angolo, si era fermato davanti al negozio di un amico per farsi prestare un secchio d’acqua e uno straccio con i quali intendeva immediatamente lustrare appunto la targa.

Accintosi alla bisogna e colto sul fatto dagli stessi due poliziotti, si vide appioppare una seconda multa per aver bagnato e lordato il suolo pubblico

Due contravvenzioni in meno di cinque minuti!

Per consolarlo, ho raccontato ieri questo episodio a un vecchio amico che si lagnava per essere stato pescato in fallo dai carabinieri: poteva andargli peggio!

Ha riso e poi, meravigliandosi che non ne fossi a conoscenza, mi ha detto che ‘Vai Bello’ è morto qualche mese fa.

Un attimo di mestizia e, subito dopo, la reazione: “Ti ricordi”, abbiamo cominciato a dire l’uno dopo l’altro,”di quella volta che…”, e mille altri episodi che lo avevano visto protagonista ci sono tornati alla mente.

Non so se nell’altra vita esistano le corse dei cavalli e le agenzie ippiche, ma se così è, ne sono certo, ‘Vai Bello’ è già lì che scommette e che si sgola quando capita che il puledro nel quale ha creduto si avvicini in lotta al palo.

Mauro della Porta Raffo