Outsider is the new black

Is the Milanese Dandy fading away?

Nei primissimi anni del Novecento, in piena crisi culturale e sociale, si fa largo tra gli ormai fuori moda eroi romantici quello che viene definito Dandy, l’uomo esteta, raffinato e ricercato, amante della bellezza e dell’arte in tutte le sue forme.

Bello, e lo sa.

Con quello sguardo un po’ altezzoso di chi tiene la sigaretta con una mano e un libro di poesie nell’altra.

Una rivoluzione insomma, una figura destinata a diventare icona di stile fino ai giorni nostri.

E’ chiaro a tutti, l’uomo dandy non se n’è mai andato, tanto meno dalle passerelle, ed è ancora re delle strade di Milano, degli aperitivi sui navigli…

Un uomo così ha fatto la storia e ha dettato le sue regole soprattutto a chi ricercava quell’eleganza tutta italiana.

Eppure questo primato è sempre più in bilico, vacilla, e il pericolo non arriva dai nuovi sex simbol hollywoodiani.

La “minaccia” arriva da quelle che possiamo definire sottoculture.

Sono i nuovi “ribelli” e sono sempre più aggressivi nel dettare legge, nell’affermare il loro stile.

E il mondo della moda ne prende atto, plasmando a modo suo questi diamanti allo stato grezzo.

Questi nuovi outsiders ci sono sempre stati, erano lì in mezzo a noi, ma nessuno li notava perché erano i nostri schemi a essere diversi. Alla donna di un certo tipo piaceva l’uomo di un certo tipo.

Colpa delle donne quindi, volubili e capricciose?

In parte sì.

Fatto sta che mai come in questi ultimi tempi, l’hipster, l’uomo country (con la camicia a quadri ma chesa cucinare, influenza Masterchef?”), il musicista (non il Michael Jackson della situazione ma quello non troppo bello e anche un po’ squattrinato) stanno spopolando e sembrano diventare sempre più chic, più sexy, più di tendenza…

Nondimeno Pitti Uomo, nell’ultima stagione, ha portato alla ribalta la versione “Country-chic” del rozzo campagnolo, cosicché anche il boscaiolo diventa uomo da passerella e portavoce di una nuova eleganza.

La missione riesce mantenendo la ricercatezza dei tessuti, come il cotone trattato, le flanelle, alpaca e mohair, e il re dei filati: il cashmere.

Il tutto senza togliere lo stile un po’ vintage che caratterizza questo

stile.

Marcelo Burlon apre la sua sfilata con un rito sciamanico e propone per l’autunno/inverno 2016-2017 un tribe-total look, dove trionfano pull rifiniti con sciarpe corpose, giubbini degradè in panno, look total denim, completi bianchi e neri e poncho dalle frange selvagge.

Una versione chic di “Balla coi lupi”, insomma.

Il nostro dandy ora deve fare i conti con il suo nuovo compagno di aperitivo: un ribelle con la barba lunga e incolta, il braccio tatuato e la chitarra tra le mani, perché chissà magari proverà il prossimo provino per entrare ad X Factor (il che fa figo).

Eppure si trovano tutti e due a sorseggiare Martini.

Forse perché la classe italiana resta unica, e non c’è aspetto hipster o cowboy che possa cambiare dentro l’indole dei nostri milanesi.

Roberta Colombo