Musulmani all’italiana

Con un po’ di fortuna (agnostico, non posso pregare Dio di donarmi una lunga vita), vivrò anch’io la meravigliosa epoca dell’Islam all’italiana.

Il vertiginoso incremento demografico sulla sponda sud del Mediterraneo, il nascere in tutta Europa di movimenti musulmani moderati, insomma il nascere tout court contrapposto al non nascere renderà una realtà gli scenari magistralmente profetizzati da Oriana Fallaci e Michel Houellebecq.

Saremo musulmani all’italiana, dopo esserci abituati senza grandi problemi a essere comunisti all’italiana.

Dunque chador più eleganti griffati Armani?

La totale assenza di un’opposizione colta lascerà due soli contendenti: i trogloditi delle valli prealpine contro i cattocomunistimusulmani.

Nessuno dei due mi rappresenta e per me è così da più di vent’anni.

Provo un profondo disgusto per la politica italiana, forse gli anni nelle aule universitarie mi hanno reso troppo attento alla reale competenza per dare retta a una massa di cialtroni, ma ammiro la capacità di ignorare i grandi temi (la delinquenza organizzata, l’ecologia, la disoccupazione) per dibattere all’infinito della legge elettorale.

L’ho scritto tante volte: io sono contrario al suffragio universale.

La società invecchia, quello che resta del capitale – tanto vituperato ed eroso da politiche cattocomuniste – è nelle mani di vecchiette vedove che vivono di rendita e pensione.

Chi, senza capitali privati, può rilanciare un’economia?

Cattocomunisti, decidetevi.

O il capitale lo mette lo stato, o detassate gli investimenti privati e favorite la concessione di mutui bancari.

Altrimenti i posti di lavoro dei giovani dipenderanno dalla volontà delle vecchiette di trasformare i loro risparmi in capitale di rischio (la vedo dura!).

Nei regimi musulmani, vengono giustificate le enormi sperequazioni sociali perché la ricchezza consente la sopravvivenza del bello e delle arti.

Chiunque sia stato nei paesi dell’est ai tempi del muro e negli Emirati oggi capisce quanto ciò sia vero.

Ma l’Italia musulmana somiglierà di più al Nord Africa, a città sovrappopolate come Il Cairo.

In cambio anche da noi, forse, i poveracci potranno ricorrere ai prestiti concessi dalla società religiosa in nome della solidarietà tra capi famiglia tipica delle società patriarcali.

Noi italiani siamo sempre stati pronti a sottometterci: “La Francia o la Spagna purché se magna”.

Abbiamo già sopportato l’odiosa ingerenza di organismi come la Conferenza Episcopale Italiana (chi pensa che la dichiarata fede cattolica non abbia un ruolo preciso nella carriera di uomini come Bazoli o Passera è un ingenuo).

Gli unici seri contraddittori delle tre grandi religioni monoteiste e della loro vittoriosa discesa in politica sono i liberi pensatori laici, estinti e comunque non rappresentati dalla politica Europea.

L’Islam deve essere universale o scomparirà.

Se l’Islam non è politica, non è niente.

Sono frasi di un uomo che ne sapeva abbastanza in materia, l’ayatollah Khomeini.

Cambierà qualcosa quando saremo tutti cattocumunistimusulmani?

Alitalia è già degli sceicchi, ma non credo che continueranno a buttare via i loro petroldollari in imprese deficitarie.

Per ora i soliti furbetti alla Montezemolo sono gli unici a trarre profitto mettendosi al servizio dei nuovi padroni.

Altri seguiranno: il mobiliere di Cantù è ugualmente felice quando vende un’orribile parquet a Putin o allo sceicco, poco gli importa chi garantisce il vitto.

Così, mentre gli scienziati lanciano le loro catastrofiche (e purtroppo fondate) profezie sugli effetti della sovrappopolazione, persino il papa (non soltanto gli iman) ci esorta a riprodurci.

La bestialità del mondo prevale sulla scienza e non è una novità.

Alfredo Tocchi