“Le due forze che si dividono lo stato, la conservazione e l’innovazione, sono vecchissime e si disputano il dominio del mondo da quando è nato…
Un tale, inconciliabile antagonismo deve avere per forza le sue radici profonde nella natura stessa dell’uomo.
E’ l’opposizione tra passato e futuro, tra memoria e speranza, tra comprensione e ragione.
E’ l’antagonismo primordiale, l’apparire in piccolo dei due poli della natura…
L’innovazione è energia in ascesa, la conservazione è la pausa dopo l’ultimo passo avanti…
La conservazione si fonda sui limiti riconosciuti dell’uomo, l’innovazione sulla indiscussa infinità di lui…
La conservazione non crea poesia, non esprime preghiere, non ha invenzione: è tutta memoria.
L’innovazione non ha gratitudine, non ha prudenza, non ha economia!”
Mauro della Porta Raffo