Tennis 19 gennaio 2015: a Melbourne si riparte alla conquista del ‘Grande Slam’

Annotazioni in merito e in nota una breve storia dei quattro tornei e dei loro vincitori. Infine un cenno agli italiani vittoriosi. 

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Australian Open 2015 in programma a Melbourne a partire da lunedì 19 gennaio.

E’ il primo dei grandi tornei dell’anno.

Tabellone maschile.

La testa di serie targata Stati Uniti d’America meglio posizionata è John Isner, al numero diciannove!!!

E’ profonda e inspiegabile la oramai lunghissima crisi del tennis maschile USA.

Per lunghi decenni, pressappoco trent’anni, campioni di gran razza quali Jimmy Connors, Arthur Ashe, John McEnroe, Pete Sampras, Andre Agassi hanno dominato in campo tennistico internazionale.

Non, per il vero, sulla terra, ma altrove nettamente.

Poi, a partire dal 2003, più nessuna vittoria almeno per quanto riguarda i quattro tornei del Grande Slam (1), quelli senza confronto di maggior peso.

E così, al Roland Garros parigino l’ultimo yankee a vincere è stato, addirittura nel 1999, Andre Agassi.

A Wimbledon, nel lontano 2000, Pete Sampras.

All’Australian Open nel 2003 ancora Andre Agassi.

Agli US Open dello stesso 2003 Andy Roddick.

Ecco, è proprio il tennista di Omaha l’ultimo vincitore di Slam per gli Stati Uniti e sono passati undici anni abbondanti.

Non solo, il forte tennista del Nebraska è anche l’ultimo americano ad essersi issato al numero uno della classifica mondiale: correva anche qui l’anno 2003!

E non si vede chi tra i cosiddetti ‘nuovi’, che tali per la maggior parte non sono avendo superato gli anni nei quali si è considerati delle ‘speranze’, possa riportare in auge in questo specifico campo la bandiera a stelle e strisce.

Un mistero.

 

Ma passiamo alle Signore.

Ebbene, qui, se non ci fossero le due sorelle Williams (e, per il vero, da un po’ di anni solo Serena), le giocatrici USA latiterebbero.

Oggi, nella classifica mondiale, la predetta Serena Williams è prima, sua sorella Venus è diciottesima e la più forte della altre, Madison Keys, si colloca solo al trentatreesimo posto.

Se poi guardiamo ai successi nei tornei del citato Grande Slam, ove si escludano quelli – numerosissimi – delle due terribili nere e quelli di Martina Navratilova (americana nella seconda parte della carriera ma non certo per nascita tennistica e formazione) le ultime a vincere sono state, negli US Open di New York Lindsay Davenport nel 1998, all’Australian Open l’italo americana Jennifer Capriati nel 2002, al Roland Garros ancora la Capriati nel 2001, a Wimbledon addirittura l’antidiluviana Chris Evert nel lontanissimo 1981!

A dire il vero, qui la situazione sembra migliore visto che sia Madison Keys che Sloane Stephens, che la segue immediatamente nella classifica mondiale, sono forti e in ascesa.

 

 

 

(1)           I tornei cosiddetti ‘del Grande Slam’ sono quattro.

Nell’ordine di effettuazione annuale: Australian Open a Melbourne sul cemento, Roland Garros a Parigi sulla terra rossa, Wimbledon a Londra sull’erba, US Open a Flushing Meadows, New York, sul cemento.

In altri tempi, il torneo australiano si svolgeva sull’erba e quello americano – ora a Flushing Meadows ma precedentemente altrove disputato – inizialmente sull’erba e per un certo periodo sulla terra.

Per qualche anno, in Australia si giocò a fine anno salvo poi tornare alla precedente e quindi ora attuale collocazione.

La denominazione ‘Grande Slam’ si deve alla stampa americana che la mutuò dal bridge.

Nel 1933, il ‘canguro’ Jack Crawford arrivò a Nuova York avendo già vinto nel corso dell’anno in Australia, a Parigi e a Londra.

Appunto per questo, i giornali nuovayorchesi scrissero che se avesse prevalso anche negli USA avrebbe ‘compiuto il Grande Slam’.

Purtroppo per lui, Crawford, arrivato in finale, fu sconfitto nell’occasione dal grande inglese Fred Perry che lo batté dopo una memorabile maratona in cinque set rimontandolo negli ultimi due.

Nella lunga storia del tennis, solo due uomini e tre donne hanno compiuto la storica impresa: l’americano Don Budge nel 1938, l’australiano Rod Laver nel 1962 e nel 1969 (l’unico capace di ripetersi), l’americana Maureen Connolly nel 1953, l’australiana Margaret Smith Court e la tedesca Steffi Graf.

Quest’ultima, avendo conquistato nello stesso 1988 la vittoria olimpica, ha ottenuto il cosiddetto ‘Grande Slam d’Oro’.

Per la dovuta completezza di informazione, la vittoria nei quattro tornei uno dopo l’altro ma in due anni consecutivi si denomina ‘piccolo slam’, ‘Grande Slam virtuale’ o gergalmente ‘Grande Slam al contrario’.

In questa differente impresa, sono riuscite tre giocatrici: Martina Navratilova tra il 1983 e il 1984, la predetta Steffi Graf tra il 1993 e il 1994 e Serena Williams tra il 2002 e il 2003.

Ovviamente, il vero ‘Grande Slam’ è ottenibile anche nei doppi, maschili, femminili e misti.

Molti i giocatori finora in grado di completare l’opera.

In coppia durante tutto l’anno, tra gli uomini Ken McGregor e Frank Sedgman nel 1951; tra le Signore Martina Navratilova e Pam Shriver nel 1984; nel misto Margaret Smith Court e Ken Fletcher nel 1963.

La più volte elencata Margaret Smith Court nel 1965, Maria Bueno nel 1960, Martina Hingis nel 1998 hanno riportato il Grande Slam nel doppio cambiando il partner.

Owen Davidson, nel 1965, è l’unico che con differenti compagne ha vinto tutti i quattro tornei nel misto.

Esiste, da ultimo, un ‘Career Grand Slam’ che consiste nell’avere vinto almeno una volta tutti i Campionati sia pure in anni diversi.

In questo ambito vanno citati: fra i maschi, oltre ovviamente a Budge e Laver, Fred Perry, Roy Emerson, Andre Agassi, Roger Federer e Rafael Nadal; fra le donne, oltre a Connolly, Smith Court e Graf, Doris Hart, Shirley Fry, Billy Jean King, Chris Evert, Martina Navratilova, Serena Williams e Maria Sharapova.

Fra i molti, uomini e donne, che hanno realizzato il ‘Career Grand Slam’ nei doppi, vanno senza dubbio ricordate le straordinarie specialiste italiane Sara Errani e Roberta Vinci (tra il 2012 e il 2014).

Considerato che di azzurri (per il vero, nel caso particolare, di azzurre) vado trattando, ecco qui di seguito i nostri capaci di vincere uno (solo Nicola Pietrangeli ha fatto di più) degli infinite volte citati Campionati:

Nicola Pietrangeli, appunto, due volte vittorioso al Roland Garros nel singolo (1959 e 1960) e una volta nel doppio maschile (ancora, 1959);

Orlando Sirola, vincitore con Pietrangeli del predetto doppio maschile nel 1959;

Adriano Panatta, capace di conquistare il Roland Garros nel 1976;

Raffaella Reggi, vincitrice del doppio misto a Flushing Meadows, New York, nel 1986;

Mara Santangelo, in grado di prevalere nel doppio femminile al Roland Garros 2007;

Francesca Schiavone, l’unica singolarista donna italiana a questi altissimi livelli vittoriosa nel 2010 sempre a Parigi sulla terra rossa del Roland Garros.

Come si vede, la gran parte delle affermazioni fanno capo alla Ville Lumiére: gli è che le caratteristiche tecniche e la specifica preparazione dei giocatori e delle giocatrici italiani sono tali per cui è proprio sulla terra che riescono ad esprimersi al meglio.

Mauro della Porta Raffo

 

 

Varese, 18 gennaio 2015