Capita che di notte mi imbatta nel ‘Concerto per viola in C minore’ composto da Henry Casadesus.
Magnifico.
Incantevole.
Capita che l’opera in questione sia stata dallo stesso Casadesus attribuita a Johann Christian Bach.
Una falsificazione di classe per due motivi.
In primo luogo, per il livello musicale, decisamente alto.
In seconda battuta, per l’intelligenza dell’attribuzione.
Per quanto grande il figlio di Johann Sebastian Bach in questione sia stato (perbacco!), oscurato come è comunque dalla fama del padre, difficile che la sua produzione sia davvero nota.
Relativamente facile, per un ottimo imitatore quale Henri Casadesus era, comporre ‘alla maniera’ del trascurato J.C.B..
Ma, come sempre, è ulteriormente indagando che le scoperte si moltiplicano.
Il citato Concerto – si scrive nelle enciclopedie – è usato nel ‘Metodo Suzuki’.
‘Metodo Suzuki’?
Cosa diamine è?
Un assai longevo (1898/1998) e colto signore giapponese questo Suzuki.
Shinichi, di nome.
Uno studioso amante della cultura europea, approdato negli anni Venti in Germania, che ha ideato e proposto un particolare ed accettato ‘Metodo’ (che ha preso naturalmente il suo nome) di insegnamento della musica fin dalla più tenera infanzia.
Occorrerà che mi documenti viepiù in proposito.
Occorrerà che scopra come e in qual modo la cultura europea abbia a tal punto interessato un signore nato a Nagoya nell’isola di Honshu nel 1898.
Mauro della Porta Raffo