Falkland

Gran bel giocatore, l’argentino Osvaldo Ardiles.
Relativamente piccolo, era magrissimo e all’apparenza fragile.
Così, allorquando, nel 1978, vinto il Mondiale con la sua Nazionale, si accasò in Inghilterra, al Tottenham, rimasi davvero perplesso.
Avevo del calcio britannico una notevole considerazione anche perché il gioco praticato in quelle terre era particolarmente maschio tanto che solo da poco era stata colà vietata la ‘carica al portiere’, in ragione della quale l’estremo difensore, se in possesso della palla, poteva appunto subire nella sua area attacchi fisici ad opera dei rivali.
Mi chiedevo come avrebbe potuto il desso sopravvivere agli scontri sul campo che indubbiamente lo aspettavano.
Ebbene, col Tottenham Ardiles giocò una decina d’anni, ottimamente e senza seri problemi.
Quanto al fisico.
Non quanto ad altre questioni, visto che, nel 1982, scoppiata la Guerra delle Falkland, argentino quale era, si pensò bene di allontanarlo momentaneamente da Albione spedendolo per una quindicina di partite in Francia, al Paris Saint-Germain.
Di certo, per quanto non ne abbia contezza, altri giocatori nella storia saranno stati trasferiti per ragioni, diciamo così, belliche, ma certamente il caso riguardante Osvaldo Ardiles è il più eclatante.

Mauro della Porta Raffo