Una nuova politica tra gli Europei e gli Stati Uniti d’America?

Ahimé, ahimé, ahimé!

Ma che cosa hanno combinato quei soliti anglosassoni: Brexit, Trump.. Ma non solo loro, ci si mettono pure gli europei dell’est a fare i guastafeste, la Polonia, l’Ungheria, la Cechia, la Slovacchia e sotto-sotto, ma non tanto, anche i bulgari, gli austriaci, i danesi.

Altri seguiranno,

Ma come si permettono il presidente degli Stati Uniti e quelli degli europei “dissidenti” di fare quello che avevano promesso in campagna elettorale?

Da quando in qua ci si allontana dalle buone vecchie abitudini tracciate dagli altri per badare agli interessi di coloro che vi hanno eletto?

Come suol dirsi non c’è più religione.

La religione dell’Unione Europea si intende.

E pazienza se tutto ciò riguardasse solo la politica interna dei Paesi interessati.

Invece si rompono i giocattoli con cui tutti si erano abituati da anni a trastullarsi: l’ambientalismo, l’accoglienza indiscriminata (già qualcuno aveva detto che il numero è potenza), l’obbedienza a tutti gli editti delle ‘autorità’ di Bruxelles.

E giustamente queste reagiscono.

Il Regno Unito, tuonano, si pentirà di quel che ha fatto.

A Malta Junker ha già fissato il fronte del prossimo contrattacco, minacciando che incoraggerà l’Ohio o il Texas ad uscire dagli Stati Uniti, per dare una lezione a Donald Trump che aveva applaudito la Brexit (dal che si deduce che i vini maltesi sono ad alta gradazione alcolica).

Per non parlare della nuova politica immigratoria nord-americana non più lassista e fatalista.

Quanto ai Paesi ex sudditi dell’Urss, lui, Junker, gli avrebbe tagliato i fondi strutturali dell’Unione Europea, come se essi provenissero dalle sue tasche e dal lavoro della sua burocrazia e non dagli stati membri.

Tutto ciò mostra agli europei gli errori fatti fino ad ora   ed indica ciò che dovrebbero fare per mettere i rapporti tra gli Europei e gli Stati Uniti sui giusti binari.

Finirla con gli infantili piagnistei e le ridicole minacce, ma prendere esempio dalla nuova amministrazione nordamericana.

Riconquistare la propria identità e i propri valori ricordando che con i buoni sentimenti si fa soltanto cattiva politica.

Solo opponendo i propri interessi a quelli degli Stati Uniti ci si può misurare ad armi pari.

Ma Bruxelles sarà mai in grado di pensare ai nuovi scenari ed ai nuovi compiti, o le incrostazioni sono ormai tali da impedire il ritorno alla ragione politica?

È lecito dubitarne.

Alberto Indelicato