La storia del Jazz – Crossover Jazz (1975-2015)

Il cosiddetto Crossover, nasce dopo il declino negli anni ’70 della musica fusion. Il sassofonista Grover Washington Jr. incorpora nella sua musica elementi funk e R &B. Al Jarreau traccia le linee tra jazz, pop e soul. I generi musicali si moltiplicano e nel caso dei brillanti e celebri The Rippingtons dal 1986 ad oggi, con una ventina di album pubblicati, sono stati etichettati come contemporary jazz, smooth-jazz, easy listening, jazz pop. Ovvero un bel crossover negli intenti e nei risultati. The Rippingtons e gli Spyro Gyra hanno inoltre aggiunto ad una musica prettamente strumentale di smooth-jazz i ritmi latini e le tastiere elettroniche. Tommy Mc Cook, sassofonista jamaicano, Rolando Alphonso e il tastierista Jackie Mittoo hanno saputo fondere e forgiare i ritmi delle radici reggae con armonie squisitamente jazz con un pizzico di improvvisazione che non guasta mai.  Possono essere considerati artisti crossover: George Benson, Michael Brecker, Randy Brecker, Al Jarreau, Ben Sidran, Jamie Cullum, Pat Metheny, Kenny G., The Rippingtons, David Sanborn, Spyro Gyra, James Blood Ulmer, the Yellowjackets, the Crusaders, Billy Eckstine e molti altri ancora. Tra  i musicisti più importanti e già sulla scena nei decenni precedenti ma ancora assai attivi e tra i migliori in circolazione anche nel nuovo millennio possiamo sicuramente citare:

Herbie Hancock all’anagrafe è Herbert Jeffrey Herbie Hancock ed è nato a Chicago il 12 Aprile 1940, assai noto pianista e tastierista di grande talento. Buddhista praticante, usa solitamente  pianoforti italiani,Fazioli. Nel 1966 ha realizzato la colonna sonora del film Blow-up di Michelangelo Antonioni. Nel 1963 entra nel gruppo di Miles Davis ma poi si ammala e viene sostituito, ciò nonostante dal 1963 al 1976 suonerà in ben 13 album di quel  genio di Miles Davis. E’ assai noto per il brano Chameleon. Ha pubblicato nella sua lunga carriera iniziata nel 1960 più di 50 album. Ha inciso con Milt Jackson (1972), Quincy Jones (1978), Tony Williams (1979) e Ron Carter (1996) per citarne soltanto alcuni. Il suo album The Imagine Project del 2010 è davvero notevole, inciso in diversi parti e locations differenti del mondo con brani assai celebri di Bob Dylan, The Beatles, Bob Marley, Sam Cooke, John Lennon (la versione di Herbie Hancock di Imagine ha vinto nel 2011 un Grammy Award ed è stata ispirata da un gruppo congolese Konono N. 1) in versioni assai bizzarre e completamente rinnovate con oltre 100 musicisti coinvolti : americani, africani, celtici, ecc,ecc.

Armando Anthony Chick Corea, nato da famiglia originaria della Sicilia e della Calabria, è pianista, tastierista, vibrafonista, batterista e compositore, nato a Chelsea nel Massachusetts il 12 Giugno 1941. Incomincia a suonare all’età di 4 anni e studia musica classica  per cinque anni consecutivi con il maestro di pianoforte italiano Salvatore Cullo. Una carriera  invidiabile in cui ha suonato con tutti i grandi musicisti della terra come il percussionista e direttore d’orchestra Mongo Santamaria o in duetto con il maestro di vibrafono Gary Burton, in duetto con Herbie Hancock, in duetto con Keith Jarrett e nel mitico trio: Chick Corea al pianoforte, Miroslav Vitous al basso e Roy Haynes alle percussioni. Chick Corea suona nei  piccoli capolavori di Miles Davis In a Silent  Way (1969) e nel doppio LP Bitches Brew (1970)mentre nel 1972 forma i Return to Forever. Acustico, elettrico, latino, free, la carriera di Chick Corea ha toccato tutte le fondamenta del jazz moderno e resta un vero campione di ogni stile anche se ha sempre avuto un debole per i ritmi latini

Stanley Clarke  è nato a Philadelphia il 30 Giugno 1951, bassista, polistrumentista e compositore tra i più influenti ed ammirati dagli anni ’70 ad oggi. Rivoluzionario nel suo uso ed approccio al basso elettrico. Ha suonato con diversi giganti del jazz e del rock : Gil Evans, Dexter Gordon, Stan Getz, Horace Silver, Chick Corea (nel suo gruppo Return to Forever), George Duke, nei New Barbarians di Keith Richards nel 1979, Paul Mc Cartney (1982 e 1983), il chitarrista John Mc Laughlin ed i batteristi Steve Gadd e Billy Cobham. Ed ancora con il pianista Mc Coy Tyner e due famosi bassisti fusion Victor Wooden e Marcus Miller nel 2008.

Wayne Shorter è un geniale sassofonista e compositore dallo stile versatile e idiosincratico che pur nel suo bizzarro modo di essere, ha esercitato un’enorme influenza sul jazz fin dal 1959, quando all’età di 25 anni si unì ai Jazz Messengers di Art Blakey. Il suo stile era fortemente influenzato da John Coltrane ma venne scoperto di Miles Davis. Tra il 1964 e il 1970 ridefinì il concetto di composizione jazz con brani come Nefertiti. Nato a Newark nel New Jersey , il 23 Agosto 1933, di origine afro-cubana, oggi a 82 anni è ancora considerato un sassofonista di alto rango, improvvisatore mai pedissequo e compositore sopraffino. Ha militato nel Miles Davis Quintet dal 1964 al 1968 e dal 1970 al 1986 nei Weather Report, una band fusion da lui fondata assieme a Joe Zawinul.

 

Gary Burton è un vibrafonista e compositore nato a Anderson, nell’Indiana il 23 Gennaio 1943. La sua formidabile tecnica contribuì a fare del vibrafono uno strumento di riferimento nel jazz e sviluppò un’impressionante abilità da solista con 4 martelletti. Irruppe sulla scena nel 1960 con la sua sorprendente originalità , ben diverso da Lionel Hampton o Milt Jackson, i maestri del vibrafono.  Ha suonato con Stan Getz dal 1964 al 1966 per poi formare da leader numerosi gruppi. Nel 1967  per l’album Duster è accompagnato dal chitarrista rock Larry Coryell, il bassista free-jazz Steve Swallow e il batterista Roy Haynes, in un caleidoscopio di stili e di suoni che mischiavano rock, country& western, lirismo e un scintillante tocco di swing. Gary Burton ha suonato e collaborato con Carla Bley, con Gato Barbieri ( all’anagrafe Leandro Barbieri), sassofonista tenore argentino di origini italiane, con Eberhard Weber, Makoto Ozone, Howard Johnson, suonatore di tuba e sax baritono presente nell’album  A Genuine Tong Funeral  nel  1968 e con Chick Corea. Gary Burton ha rivoluzionato il mondo del vibrafono imponendo il suo virtuosismo  e una complessità melodica e armonica, caratteristiche ritenute riservate prima di lui solamente ai pianisti. Con il suo strumento è riuscito a realizzare delle linee semplici accompagnandosi da solo con accordi di 4 note e unire e realizzare allo stesso tempo altri effetti polifonici davvero impensabili.

Keith Jarrett, nato a Allentown in Pennsylvania l’8 Maggio 1945 è pianista, sassofonista, flautista, batterista, percussionista, organista, chitarrista, clavicembalista, cantante e compositore. Pianista fenomenale diventato una superstar grazie alle sue geniali improvvisazioni e uno dei rari pianisti della sua generazione a non aver ceduto alla tentazione dell’elettronica, proseguendo la grande tradizione del piano jazz. Ha suonato con Roland Kirk, Tony Scott, nei Jazz Messengers di Art Blakey, nel gruppo di Charles Lloyd , in trio con Charlie Haden (contrabbasso) e Paul Motian (batteria), nel 1970 e 1971 con Miles Davis  e in un quartetto europeo con Jan Garbarek  talvolta chiamato Belonging band. Nel 1987 e nel 1988 ha inciso due album per clavicembalo. La sua discografia è immensa, oltre 70 album incisi tra il 1967 e il 2009, più 15 dischi dal vivo, tutti per la ECM records e il bellissimo ellepì Facing you del 1971 registrato in studio,per solo piano. Il suo album Koln Concert del 1975 ha venduto oltre un milione di copie.

Pat Metheny è nato il 12 Agosto 1954 a  Lee’s Summit vicino a Kansas City, nel Missouri. Nel 1974 al Festival di Wichita nel Kansas incontra Gary Burton con cui suona sino al 1977. Il primo disco di Pat Metheny del 1976 per la Ecm intitolato Bright Size Life è con Jaco Pastorius (contrabbassista e bassista elettrico) e con Bob Moses (batteria). Giovane chitarrista prodigio, ha saputo essere un jazzista radicale ed un rivoluzionario della fusion. Si è sempre contraddistinto per la sua abilità  avendo a disposizione un vero e proprio arsenale di chitarre tra cui spiccano soprattutto: una Gibson ( ES-175) a cassa grande usata per quasi vent’anni, la Guild a corde metalliche (una dreadnaught cutaway con accordi stile Nashville), una Ovation a corde di nylon, una Ibanez PM100 (un modello della Ibanez creata appositamente con il suo nome), una Coral Electric Guitar, una Sadowsky solid body con corde di nylon e  almeno una quindicina di chitarre costruite dalla liutaia canadese Linda Manzer tra cui una 6 corde, tre baritone guitars, una flattop a 12 corde, una Linda 6 con il pick-up Takamine e una 42 strings Pikasso creata da Linda Manzer per Pat Metheny nel 1984. Pat Metheny, dal 1974 al 2015 ha realizzato circa 50 album, ha vinto 3 dischi d’oro e 20 Grammy Awards.  Dal 1976 ha creato  e fondato con il tastierista Lyle Mays,il Pat Metheny Group, una band con cui  ha girato il mondo ottenendo  un enorme successo di pubblico ed ancora oggi, nel nuovo millennio e nel 2015 è ancora un artista in auge e sulla cresta dell’onda. La sua bravura la si vede dalla maestrìa nel cromatismo degli arpeggi, dagli accordi pentatonici e dal fraseggio ritmico. A suo agio con la musica world fusion, il bebop,il post-bop, il latin jazz,  il blues e la musica brasiliana, resta un chitarrista elegante, virtuoso, dal sound originale e unico.

 

Iain Ballamy, nato il 20 Febbraio del 1964  a Guilford, nel Surrey e nel Regno Unito, è un compositore e sassofonista ( alto, soprano e tenore).  Ha suonato con Gil Evans, Carla Bley, Mike Gibbs, la Charlie  Watts orchestra, Slim Gaillard e moltissimi altri ancora. Fondatore dei Loose Tubes, big band degli anni ’80, é sicuramente un geniale innovatore del jazz. Iain Ballamy , oggi 51 enne, è stato un punto di riferimento della scena jazz inglese contemporanea sin dagli anni ’80. Lo stile della band di cui è stato il leader, i Loose Tubes, nati nel 1984 era una sorta di nervosa stravaganza offrendo ampie varietà espressive. Iain Ballamy ha inciso  una serie di CD sul tema del cibo con una band norvegese i Food (un nome, una garanzia). La band di jazz sperimentale nata nel 1998 ed iniziata da Iain Ballamy con Thomas Stronen dopo che per una coincidenza si erano incontrati a Trondheim in Norvegia e poi di nuovo a Molde, in Norvegia nel 1997. Nel 1998 suonano al Molde Jazz Festival e registrano in seguito 5 album , il primo semplicemente intitolato Food nel 2000, Organic and GM Food per la Feral records nel 2001 in quartetto, Veggie nel 2002 e Last Supper (2004).  Iain  Ballamy e Thomas Stronen con Maria Kannegaard e Ashley Slater hanno poi inciso Molecular Gastronomy (2006), loro quinto album. IaIn incide in seguito altri due dischi:  Quiet Inlet per la Ecm records nel 2010 con Iain Ballamy, Thomas Stronen ( un duo collaudato oramai) coadiuvati da Christian Fennesz, Eivind Aaarset, Prakash Sontakke e Nils Petter Molvaer. Nel 2012 sempre per la Ecm, pubblicano Mercurial Balm con Iain Ballamy, Thomas Stronen sempre con Christian Fennesz, Eivind Aarset, Parakash Sontakke e Nils Petter Molvaer nuovamente. Altro disco importante per Iain Ballamy è Little Radio inciso con la collaborazione del fisarmonicista norvegese Stian Carstensen  ( classe 1971) in cui il duo per sax e fisarmonica reinterpretano standards del jazz  in un ‘opera eclettica rivisitando Chopin, Kurt Weil, Je te veux di Eric Satie, classici come Honeysuckle rose e Teddy Bears Panic, Body and soul, Danny Boy e Windmills of your mind. Nel 2013 è uscito un album intitolato Quercus in trio, con la bravissima June Tabor ( canto), Iain Ballamy al sax e Huw Warren al pianoforte. Un album in cui il jazz sembra nascere dalla musica tradizionale  d’Irlanda, con testi d’amore, la voce di June Tabor calda e rassicurante  accompagnata  egregiamente da sax e pianoforte. Un disco di musicisti di gran classe e di rara bravura per un album raffinato da ascoltare concentrati e in meditazione.

 

Trombone Shorty è lo pseudonimo di Troy Michael Andrews, nato a Tremé, un sobborgo di New Orleans il 2 Gennaio 1986, trombonista e trombettista tra i più spettacolari in circolazione. La sua musica e i  suoi generi musicali spaziano dal jazz, al funk all’hip-hop. Ha iniziato a suonare il trombone all’età di 9 anni e dal 2009 si esibisce con il suo gruppo, gli Orleans Avenue.  All suo attivo 9 album da solista. 4 dischi dal vivo, numerose collaborazioni e nel 2010 ha pubblicato l’album Backatrown che è rimasto al primo posto delle classifiche di vendita nazionali nella categoria di jazz contemporaneo per nove settimane consecutive ed con la sua band è stato più volte in tournée in giro per il mondo : Stati Uniti, Europa, Brasile e Giappone. L’8 Gennaio 2012 ha suonato l’inno nazionale statunitense prima dei playoff di football americano al Metlife Stadium di East Rutherford nel New Jersey  tra i New York Giants e gli Atlanta Falcons.

Aldo Pedron