Negri? No, neri! Zingari? Per carità!

L’ex presidente del Senegal, M. Abdoulaye Wade è alto più di due metri.

Quando la sua Nazionale di calcio batté la Francia al Mundial 2002, scese per le strade di Dakar a festeggiare, mescolato al suo popolo.

Alla Conferenza Mondiale contro il Razzismo (Durban, Sud Africa, 2001) egli aveva aperto il suo intervento dichiarando : “Chez nous il y à pas des noirs, il y à que des nègres et nous sommes horeux d’y ètre.” (da noi non ci sono neri, ci sono solo negri e noi siamo lieti di esserlo).

Una lucida premessa contro l’idiozia del politically correct, che, a partire dagli USA, imporrebbe di chiamare i negri “blacks”.

Bene.

In una recente puntata di “Quinta colonna” su Rete 4 Paolo Del Debbio dovette richiamare un suo ospite che, riferendosi agli zingari, li aveva chiamati tali.

Il giornalista fece rilevare di aver già subìto alcuni provvedimenti di carattere legale per l’uso del vocabolo “zingari” in trasmissione.

In tutti i Paesi del mondo gli zingari vengono chiamati, appunto, con la loro pacifica e non offensiva denominazione tradizionale : gypsies, gitanes, gitanos, Tzigeunern etc.

In Little Italy il politically correct è idiotamente divenuto un must assoluto.

Al punto che l’uso della tradizionale dizione di “zingaro”, che si trova in tutti i vocabolari ed è priva di connotazione offensiva, trova magistrati disposti a sanzionarlo ed i soggetti così denominati pronti a richiedere i danni.

Gli zingari possono solo venire chiamati “nomadi”, il che è generico ed impreciso (anche i Maasai ovvero i Touarèg o i Làpponi, per citare solo alcune popolazioni, sono nomadi), oppure “sinti” o “rom”, il che è limitativo, in quanto obbligherebbe a distingure ogni volta tra i due sottogruppi.

Ancora una volta, a spianare la strada al dominio della stupidità più che alla difesa della legalità, troviamo schierate la magistratura (“m” minuscola fortemente voluta).

Enzo Tosi

 

Una nota di Mauro della Porta Raffo:

Allorquando, nel 1939, Agatha Christie diede alle stampe quello che è ritenuto il suo capolavoro lo intitolò ‘Ten little Niggers’ (Dieci piccoli negri) e nessuno in Gran Bretagna ebbe niente da eccepire.

Fu quando il celeberrimo giallo uscì negli Stati Uniti che sorsero i problemi.

‘Niggers’ era un vocabolo che non poteva essere usato ragione per la quale in titolo divenne ‘Ten little Indians’ (Dieci piccoli indiani).

Già allora, solo per gli USA invero, il politically correct imperava.