Requiem per un patriota

Mi chiedo e vi chiedo: di quale mai personaggio recentemente scomparso tratta nelle righe che seguono Alberto Indelicato? – MdPR

Chi canterà i meriti di un uomo tutto d’un pezzo che dedicò la vita alla sua Patria, per la quale sacrificò ogni ambizione personale, non svolgendo mai un’attività professionale che potesse distrarlo da quella che aveva sempre considerata la sua missione sacra?

Per quella Patria eglì combatté, di essa esaltò le glorie e celebrò la potenza, fece quanto poteva per distruggerne i nemici, fossero essi anche gli esseri a lui più cari, ammesso che ne avesse fuori della cerchia dei suoi sodali in patriottismo.

Non ci fu comandamento che gli giungesse dai massimi dirigenti di quel suo amato Paese a cui egli non obbedisse con prontezza, spirito del dovere e fedeltà assoluta.

Per quel suo patriottismo egli fu attivo anche nel paese in cui gli accadde di vivere, in cui tra l’altro era nato e del quale aveva il passaporto, per il quale non ebbe che indifferenza, se non peggiori sentimenti, anche se ne accettò emolumenti e funzioni politiche e nei riguardi del quale fu sospettato di esercitare attività di informazione, che qualcuno avrebbe potuto definire con parole più forti. Che importa, se quelle attività erano a favore della sua vera Patria?

Che anche da questa egli ricevesse finanziamenti non poteva esser ritenuto disonorevole, visto che anche essi erano per le buona causa.

Né la sua fedeltà ebbe mai a soffrire nell’apprendere le azioni talvolta tutt’altro che gloriose della Nazione a cui si era votato, né egli titubò di fronte alle ignominie ed alle crudeltà compiute dai suoi dirigenti: il patriottismo o è tutto d’un pezzo o non è autentico.

Ed il suo fu a prova di bomba.

D’altronde Samuel Johnson non ha spiegato che esso è l’ultimo rifugio dei mascalzoni?

Dubitiamo che il nostro personaggio conoscesse questa sentenza del famoso letterato e lessicografo, ma se l’avesse saputa non avrebbe esitato ad accettare qualunque giudizio che per lui sarebbe stato un titolo di merito, una medaglia al valore.

A torto qualcuno ha fatto notare che nel paese che lo ospitava ed in cui agiva cambiò tre volte partito.

In realtà egli non si allontanò mai dal suo scopo.

La sua fedeltà non mutò   mai, neanche quando la Patria del suo cuore si sbriciolò miseramente sotto il peso delle sue colpe e dei suoi insuccessi e perché rigettata con disgusto dai suoi stessi sudditi.

Questa coerenza è stato un bell’esempio da mostrare alle giovani generazioni perché ad esso si ispirino.

Alla sua morte ben a ragione gli furono tributate lodi ed esaltazioni da amici ed anche da qualche avversario che non poté negare la sua fedeltà assoluta, il suo spirito di disciplina, la sua ostinazione nel farsi banditore di una dottrina e di uno Stato fondamentalmente sbagliati.

Dove oggi si trova è quasi certo che potrà incontrare i suoi idoli e con essi intrattenersi delle circostanze e delle ragioni del comune fallimento.

Alberto Indelicato